Alla terrazza abbracciato dalla brezza del lago che sale. Petali rosa volano in giardino. Le gambe affusolate, primavera amata, argentina voce e scollatura albina. Primavera, chioma corvina, Un tuo capello i cuori lega. Corre via il pomeriggio dorato, provando a inventariare frammenti del prossimo passato. Il vento vespertino congeda L’ultima turista infreddolita. E il crepuscolo riverbera La rosea ferita non guarita.
