Lamine

Avere solo altrui parole

per raccontare del pozzo della Luna

e duellare col bisogno di tacere.

Che dire se

la mutazione esplode viscerale:

specchiarsi, poi scoprirsi sconosciuti.

Cambia il corpo, la visione

della vita cui donare

senso d’essere col fare.

Guardare indietro,

indugiare,

all’incrocio dei rimpianti

su via delle statue di sale.

Scrutare e scoprire, ogni giorno

quel piccolo passo, il presente,

posato contrario a quanto pensato

creduto, all’amore remoto.

Pensare il futuro

nella vuota stanza bianco latte.

M’addormento stretto al cuscino

mentre il cuore posa le sue ombre.

È quasi giorno.

2/11/23

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