La tenerezza giocò con la carne
e prese la tua forma.
Era d’autunno
quando cadesti, tremante
di pianto e sguardo sgomento.
Ti abbracciai e incuneasti
fronte e sangue sulla spalla.
Dopo il nero, repentino,
incidente, tornasti a giocare.
Cresciuto, assai deluso
Ti affanni a cancellare
quanto è stato.
Forse tempo o forse assenza
hanno ucciso la memoria.
Ma il mio cuore conserva
così viva, così calda
la fronte sanguinante
del bambino che abbracciavo
per poterlo consolare.
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Le ferite dell’ innocenza inteneriscono sempre , sorprattutto nel ricordo
Hi gradito molto, grazie
Eloi