Corre il bus sull’autovia
interminata, obliqua alla Meseta Segoviana.
Ascolto Long Nights, il pensiero vaga…
Questo viaggio, necessario
allontanarsi da tanto cicalare…
“Non aver paura
Per quando sarò solo,
Starò meglio di prima”
Sulla strada il sole muta in oro quanto bacia.
Eccola… Segovia!
Perla della Sierra de Guadarrama.
La malinconia mi assale
e vorrei tornare…
ma mi lascio affatturare
“Ho questa luce
Sarò in giro a crescere”
A prima sera arrivo.
Salamanca, la Dorada.
Solitario. Da ogni Casa lontano.
E attraverso il sogno castigliano,
col passo fermo del viandante
non del cittadino.
“Sto cadendo sano e salvo a terra”.
El Alcázar di Segovia
Mi piaceCaricamento…
4 risposte a “Sogno castigliano”
Rebecca’s Light Scrive
Conosco quei posti, sono davvero incantevoli!
Bellissimo post, mi hai fatto commuovere!!
Buon viaggio
Molto bella…
Leggendola mi sono ritrovata “nel bus sull’autovia”
Non malinconica, no! Serena e speranzosa di arrivare.
Baudelaire diceva che i veri viaggiatori partono per partire e basta … E lì si riconosce perché hanno i cuori lievi. (Come i bambini – aggiungo io – curiosi di conoscere)
Alle volte non si sa nemmeno il perché!
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